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La localizzazione delle lesioni cerebrali prevede la conversione delle sindromi clinicamente isolate a sclerosi multipla


È stata valutata in una ampia popolazione di pazienti con sindrome clinicamente isolata la rilevanza della localizzazione e della frequenza delle lesioni cerebrali nel predire la conversione a 1 anno a sclerosi multipla.

In questo studio multicentrico retrospettivo, sono stati raccolti i dati clinici e di risonanza magnetica all’esordio e al follow-up a 1 anno per 1.165 pazienti con sindrome clinicamente isolata.

Alla risonanza magnetica pesata in T2, sono state generate mappe di probabilità delle lesioni della materia bianca, di posizione e di frequenza delle lesioni.

Nei pazienti con sindrome clinicamente isolata con esordio emisferico, multifocale e situato al tronco cerebrale / cerebellare, i cluster della mappa di probabilità delle lesioni sono stati osservati in regioni del cervello clinicamente eloquenti.

Non sono stati trovati significativi cluster di lesioni in pazienti con sindrome clinicamente isolata ad insorgenza nel nervo ottico e nel midollo spinale.

A 1 anno, la sclerosi multipla clinicamente definita si è sviluppata nel 26% dei pazienti.

Il gruppo di conversione a sclerosi multipla, nonostante un maggiore carico di lesioni al basale rispetto al gruppo che non ha sviluppato sclerosi multipla ( 7 cm3 vs 4.6 cm3, P minore di 0.001 ), ha mostrato una distribuzione delle lesioni meno diffusa ( 18% contro 25% di voxel cerebrali occupati da lesioni ).

Alta frequenza di lesioni è stata riscontrata nel gruppo di conversione a sclerosi multipla nelle fibre di materia bianca di proiezione, di associazione e commissurali, con i cluster più grandi nel corpo calloso, nella corona radiata e nel cingolo.

In conclusione, una maggiore frequenza di lesioni nei tratti di materia bianca clinicamente eloquenti può caratterizzare soggetti con sindrome clinicamente isolata con diversi tipi di esordio.
Il coinvolgimento di specifici tratti di materia bianca, in particolare quelli attraversati da fibre coinvolte nella funzione motoria e vicino al corpo calloso, sembra essere associato a un più alto rischio di conversione a sclerosi multipla clinica a breve termine. ( Xagena2013 )

Giorgio A et al, Neurology 2013; 80: 234-241

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