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Metilprednisolone in combinazione con Interferone beta-1a per la sclerosi multipla recidivante-remittente


L’Interferone beta è comunemente impiegato nel trattamento dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, tuttavia il trattamento è solo parzialmente efficace nel ridurre le recidive e la progressione della disabilità.
I corticosteroidi sono utilizzati per trattare le recidive nei pazienti con sclerosi multipla.

Uno studio ha valutato la combinazione di Metilprednisolone mediante somministrazione ciclica e Interferone-beta per il trattamento della sclerosi multipla recidivante e remittente.

Nel 2001, è stato disegnato uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e in gruppi paralleli, chiamato MECOMBIN ( MEthylprednisolone in COMBINation with interferon beta-1a for relapsing-remitting multiple sclerosis ).
I pazienti sono stati reclutati nel periodo 2002-2005 da 50 Dipartimenti di neurologia in 8 Paesi.

Sono stati inclusi pazienti naive per il trattamento con sclerosi multipla recidivante e remittente con un punteggio alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) uguale o inferiore a 4.

Tutti i pazienti hanno cominciato a ricevere Interferone beta-1a e dopo 3 mesi sono stati assegnati in maniera casuale ad aggiungere Metilprednisolone o placebo 500 mg/giorno per via orale per 3 giorni consecutivi al mese per 3-4 anni.

I pazienti sono stati valutati dal punto di vista clinico ogni 3 mesi e sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale al basale e dopo 3 anni.

L’esito primario era il tempo all’insorgenza della progressione della disabilità, in accordo a un aumento del punteggio EDSS di durata superiore ai 6 mesi.

In totale, 341 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Metilprednisolone ( n=172 ) o placebo ( n=169 ); 171 pazienti nel gruppo Metilprednisolone e 167 in quello placebo hanno ricevuto almeno una dose del farmaco di studio.

In 90 pazienti è stata osservata una progressione sostenuta della disabilità: 44 su 167 nel gruppo Metilprednisolone e 46 su 171 nel gruppo placebo.

Il tempo alla progressione sostenuta non ha mostrato differenze tra i gruppi ( hazard ratio, HR=0.879; p=0.57 ).

Sono stati osservati 1436 eventi avversi, 24 dei quali gravi, nel gruppo Metilprednisolone e 1070 eventi, 35 dei quali gravi, nel gruppo placebo.

In conclusione, dosi mensili di Metilprednisolone in combinazione con Interferone beta-1a non sembrano influenzare la progressione della disabilità in misura maggiore rispetto al regime basato solo su Interferone beta-1a.
Sono necessari più studi per valutare se questo regime di trattamento sia in grado di portare beneficio a particolari sottogruppi di pazienti. ( Xagena2010 )

Ravnborg M et al, Lancet Neurol 2010; 9: 672-680


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