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Sclerosi multipla: ipoperfusione del parenchima cerebrale associata alla gravità della insufficienza venosa cronica cerebrospinale


Diversi studi hanno riportato ipoperfusione del parenchima cerebrale nei pazienti con sclerosi multipla. È stata ipotizzata una possibile correlazione tra perfusione anomala nella sclerosi multipla e ostacolato deflusso venoso a livello extracranico, una condizione potenzialmente associata alla sclerosi multipla nota come insufficienza venosa cronica cerebrospinale.

È stata studiata la relazione tra insufficienza venosa cronica cerebrospinale e perfusione cerebrale in 16 pazienti con sclerosi multipla e insufficienza venosa cronica cerebrospinale e 8 controlli sani, abbinati per età e sesso.

I soggetti sono stati esaminati mediante uno scanner per risonanza magnetica 3T con sensibilità dinamica, intensificazione del contrasto e imaging di perfusione ponderata.
Il flusso ematico cerebrale, il volume ematico cerebrale e il tempo medio di transito sono stati misurati nella materia grigia, nella materia bianca e nella materia grigia sottocorticale.
La gravità della insufficienza venosa cronica cerebrospinale è stata valutata in base al punteggio di gravità dell'insufficienza emodinamica venosa sulla base del numero di segmenti venosi con anomalie di flusso.

E’ stata riscontrata una significativa associazione tra aumentata gravità dell'insufficienza emodinamica venosa e diminuito flusso ematico cerebrale nella maggior parte delle regioni esaminate del parenchima cerebrale in pazienti con sclerosi multipla.
Le correlazioni più consistenti sono state osservate per materia grigia e materia bianca ( r=-0.70 fino a –0.71, p<0.002 e p corretto =0.022 ), e per il putamen, il talamo, il nucleo pulvinare del talamo, il globo pallido e l'ippocampo ( r=-0.59 fino a –0.71, p<0,01 e p corretto <0.05 ).

In conclusione, questo studio pilota è il primo a segnalare una relazione significativa tra gravità della insufficienza venosa cronica cerebrospinale e ipoperfusione nel parenchima cerebrale.
Questi risultati preliminari dovrebbero essere confermati in una coorte più ampia di pazienti affetti da sclerosi multipla per garantire una generalizzazione nella popolazione con sclerosi multipla.
La ridotta perfusione potrebbe contribuire ai noti meccanismi di ipossia virtuale negli assoni degenerati. ( Xagena2011 )

Zamboni P et al, BMC Med 2011; 7; 9-22


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